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Mediazione interculturale

La mediazione interculturale è uno degli ambiti più importanti dell’Associazione CReA Onlus. L’attività è stata ed è finanziata da molti progetti, a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. È opportuno citare in questo caso il progetto “ACUME - Advancing cross CUltural MEdiation”, del 2011, finanziato a livello europeo dal Programma Leonardo da Vinci, che ha permesso la formazione e l’inserimento lavorativo di 60 mediatori. Molti dei mediatori che oggi collaborano attivamente con l’Associazione, hanno ottenuto l’attestato di qualifica professionale grazie a questo progetto.
I mediatori di CReA hanno alle spalle molti anni di esperienza e provengono da più parti del mondo. Sono persone qualificate, in grado di svolgere il loro lavoro in maniera professionale.
Inoltre, molti di loro, essendo ben integrati nella società, rappresentano per le loro comunità dei leader e dei punti di riferimento importanti, a cui rivolgersi per chiedere informazioni di ogni tipo.
Per sottolineare l’importanza della mediazione interculturale per CReA, è opportuno citare il progetto “Conoscere, orientare e sostenere. Dai bisogni ai servizi”, giunto ormai alla sua decima edizione, che si svolge nel Distretto RMG5. Il progetto prevede interventi di mediazione linguistico interculturale nelle scuole del territorio di ogni grado e interventi in postazioni fisse, due volte a settimana, di una mediatrice nigeriana e una mediatrice rumena, presso il Consultorio, il PUA e lo STSMREE di Palestrina, per facilitare la comunicazione quando sono presenti difficoltà linguistiche

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          Educazione e formazione

Insegnare italiano agli stranieri (L2)


L’insegnamento dell’italiano L2 rappresenta uno degli ambiti di azione dell’Associazione. Grazie al finanziamento di progetti a livello regionale, nazionale ed europeo, l’Associazione svolge quest’attività collaborando con molti insegnanti certificati DITALS.
I destinatari dei corsi, che vanno dal livello pre-A1 al livello B1, provengono da molti paesi extraeuropei e nella maggior parte dei casi si tratta di persone con vulnerabilità, venute in Italia per un futuro migliore. La partecipazione a questi corsi, infatti, rappresenta per loro non solo un momento per apprendere un’altra lingua, ma anche un’occasione di apertura sociale e culturale, anche con persone di altre etnie.
I corsi, che hanno una durata media di circa 60-100 ore (in base al livello), prevedono il rilascio di un attestato previo superamento di un test, scritto e orale. Questo rappresenta un fattore molto importante dato che per il rilascio del permesso di soggiorno, il migrante deve presentare una certificazione di conoscenza dell’italiano livello A2.
Nei corsi di livello base i corsisti possono godere della presenza di mediatori multiculturali, professionisti in grado di aiutarli a livello linguistico. Al tempo stesso, i mediatori aiutano queste persone a districarsi tra le difficoltà burocratiche che possono incontrare nei servizi sanitari (Consultorio, PUA) o sociali(Comune, Prefettura).
Il grado di successo dei corsi dell’Associazione lo si può ben vedere dal grado di soddisfazione che le persone che vi partecipano mostrano, le quali si sentono finalmente parte integrante della società ed hanno maggiore sicurezza per crearsi un loro percorso nel nuovo paese.

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Educazione non formale


L’educazione è un processo ampio, in continuo divenire, che comprende ogni sfera della vita, che ha un ruolo centrale lungo tutto l’arco della vita e non si limita ai banchi di scuola o alle lezioni dei maestri. L’associazione CReA, tra le sue attività, lascia ampio spazio a quella che viene definita educazione non formale, cioè quell’educazione che non rientra nel curriculum previsto dall’istruzione formale. 
Se l’istruzione scolastica si basa principalmente su processi di apprendimento tra colui che ha la conoscenza e la trasmette, quindi l’insegnante, e colui che invece riceve, l’alunno, in un’impostazione di tipo verticale, l’educazione non formale mette in scena relazioni e processi di natura orizzontale, caratterizzati da scambi e interazioni tra studenti, educatori, animatori e giovani, in una prospettiva di auto-educazione e, soprattutto, co-educazione. 
Due punti cardine dell’educazione non formale sono sicuramente la partecipazione attiva dei discenti, che sono chiamati ad essere loro stessi fautori e decisori della loro educazione, e la metodolgia del learning-by-doing, dell’imparare facendo, dell’imparare grazie all’esperienza diretta, grazie allo sporcarsi le mani in prima persona. 
Il riconoscersi come protagonisti nello svolgimento della propria vita e, di conseguenza, anche delle cose che ci accadono intorno (ad ogni livello, dal locale al globale), permette di avere uno sguardo ampio sul mondo, di sviluppare un pensiero critico, di sentirsi chiamati ad agire in prima persona per migliorare la nostra realtà, di non considerarsi passive comparse in un universo a noi estraneo. Inoltre, il fatto di cooperare, interagire e mediare, così come promosso nei campi di educazione non formale, incentiva la capacità a relazionarsi, a lavorare in gruppo e a percepirsi come facenti parte di una realtà globale, in un clima di interrelazione e interdipendenza.

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Metodo Feuerstein

Il potenziamento metacognitivo e il metodo Feuerstein


Appositamente abilitate, alcune socie di Crea utilizzano un corpus di strumenti standardizzato denominato Programma di Arricchimento Strumentale  ( PAS)  realizzato da Reven Feuerstein. Tale programma utilizzato in oltre 100 paesi al mondo, permette di verificare contemporaneamente la permanenza dei concetti e la pratica di strumenti connessi con la scolarizzazione.
Il metodo Feuerstein si caratterizza come uno dei primi approcci metacognitivi apparsi in ambito educativo e riabilitativo ed è attualmente sperimentato in tutte quelle situazioni in cui è necessario potenziare le risorse umane, come il campo educativo, aziendale e riabilitativo.
Il Metodo si fonda sulla convinzione che ogni individuo è modificabile e può potenziare i propri processi cognitivi, attivando risorse ancora latenti. Questo percorso è reso possibile dalla presenza di un ‘mediatore’ che facilita il processo dell’imparare ad imparare.

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Cooperazione

Per CREA Onlus la cooperazione internazionale e locale sono due facce della stessa medaglia per contribuire ad accrescere processi di equità, inclusione sociale, economica e culturale.

 

Associazione CreA ONLUS opera da più di 10 anni sia livello locale che internazionale, cercando di favorire una coerenza di azione tra locale e globale che si inscrive all’agenda 2030 e lo sviluppo sostenibile.

 

La nostra Presidente è Vice Presidente del CIPSI, coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale, membro del Board di Concord Europe e referenti italiana per l’ECG.

 

Negli ultimi 5 anni abbiamo coordinato o partecipato a diversi progetti locali, nazionali ed internazionali finanziati a valere sui fondi FAMI, Erasmus PLUS, AMIF, Europaid, AICS.

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